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Cataratta - Oculissimo – Centro Oculistico Chiasso

Cataratta

La cataratta

Si tratta dell’opacificazione del cristallino, lente molto potente situata all’interno dell’occhio (come l’obbiettivo di un apparecchio fotografico).

I sintomi più comuni della cataratta includono:

  • annebbiamento indolore della vista;
  • sensibilità alla luce;
  • necessità di frequenti cambiamenti delle lenti (miopizzazione);
  • doppia visione da un occhio;
  • necessità di luce più intensa per la lettura;
  • scarsa visione notturna;
  • ridotta percezione dei colori, che appaiono più giallognoli;

Perché operare?

Né i colliri né il laser sono in grado di guarire una cataratta manifesta.

L’ operazione di cataratta

L’intervento è realizzato con il paziente sdraiato sulla schiena, in ambiente chirurgico sterile e, con l’ausilio del microscopio. Si tratta di un intervento chirurgico maggiore, in quanto, vi è l’incisione dell’occhio e l’estrazione di un suo elemento interno, il cristallino.

  • ospedalizzazione: l’operazione necessita di una immobilizzazione minima di qualche ora. Il modo di ospedalizzazione viene adattato al suo caso. Le sarà proposto dal medico in accordo con l’anestesista;
  • anestesia: l’occhio può essere reso insensibile al dolore per mezzo di iniezioni locali o attraverso instillazione di gocce. Un’anestesia generale è comunque possibile. La scelta del tipo di anestesia viene effettuata dal medico, tenendo conto, se è possibile, del suo desiderio;
  • l’estrazione della cataratta: può essere realizzata con o senza l’ausilio di una sonda a ultrasuoni del cristallino (la capsula). L’involucro non viene spostato, solo eccezionalmente si procede ad una estrazione totale del cristallino;
  • impianto di un cristallino artificiale (impianto intraoculare): il cristallino è rimpiazzato da una lente sintetica posizionata dietro alla pupilla. L’incisione dell’occhio può essere suturata o meno;
  • incidenti o difficoltà perioperatorie: esse sono rare e imprevedibili. Possono a volte condurre ad un impianto davanti alla pupilla oppure a dover rinunciare del tutto all’impianto. Può essere necessario prelevare un piccolo frammento dell’iride e/o procedere all’ablazione di una parte del vitreo. L’intervento può essere complicato per la rottura della capsula (meno del 5% dei casi). L’estrazione della cataratta a volte può essere incompleta. Può verificarsi una emorragia, ma essa si riassorbe entro qualche giorno (solo in casi molto eccezionali essa può portare alla perdita della vista o alla perdita dell’occhio).

L’ evoluzione post-operatoria abituale

Nella maggior parte dei casi (95%), l’occhio operato di cataratta è indolore. La vista migliora rapidamente e una correzione tramite occhiale può essere prescritta dopo un mese. La presenza di altre lesioni dell’occhio può limitare il recupero visivo. Le cure locali si limitano all’introduzione di gocce, all’applicazione di una pomata e all’uso di una protezione oculare la cui durata e le cui modalità le saranno prescritte dal medico. Il più del 30% dei casi negli anni passati, l’intervento subostra una opacificazione della capsula (cataratta secondaria) responsabile di un nuovo abbassamento della vista. Il trattamento consiste nel realizzare un’apertura della capsula tramite laser o tramite chirurgia.

Le complicazioni dell’operazione di cataratta

Sebbene perfettamente standardizzata e foriera d’ottimi risultati, l’operazione di cataratta non si esime dalla regola generale per la quale non esiste chirurgia priva di rischi. Non è dunque possibile per il medico garantire formalmente il successo dell’intervento.

Le complicazioni gravi sono molto rare, possono necessitare di un ulteriore intervento o sfociare nei casi più estremi nella perdita completa della vista nell’occhio operato oppure nella perdita dell’occhio stesso. E si tratta di:

  • infezioni (fino a 3 casi su 1000);
  • traumi accidentali autoindotti dal paziente;
  • distacco della retina (fino a 1 caso su 100);
  • disturbi alla cornea;
  • estrazione incompleta della cataratta;
  • dislocazione del cristallino artificiale;
  • edema retinico centrale;
  • bruciatura retinica causata dalle lampade del microscopio operatorio;

Altre complicazioni meno gravi:

  • la cicatrice che insufficientemente si stagna;
  • caduta parziale della palpebra superiore;
  • ematoma della sclera (bianco dell’occhio) e della pupilla;
  • percezione di “mosche volanti” (puntini neri nel campo visivo);
  • accresciuta sensibilità alla luce;
  • infiammazione dell’occhio;
  • deformazione della cornea (astigmatismo);
  • visione doppia;

L’errore di calcolo della potenza del cristallino artificiale è raro. Grazie alla precisione dell’ecografia realizzata sistematicamente prima dell’intervento (biometria). Essa può eventualmente rendere necessaria una ripetuta operazione.