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Entropion - Oculissimo – Centro Oculistico Chiasso

Entropion

Definizione di entropion

L’entropion consiste nell’inversione del margine libero della palpebra inferiore e/o superiore e comporta il conseguente contatto delle ciglia con il bulbo oculare.

Il contatto delle ciglia con la cornea causa dolore e provoca costantemente delle lesioni superficiali a carico della congiuntiva e della cornea che possono talvolta complicarsi anche con lesioni severe, come cheratite e vere e proprie ulcere. I principali sintomi sono la sensazione di irritazione oculare e di corpo estraneo e la lacrimazione.

L’entropion di solito è acquisito, il più delle volte si osserva in età senile in relazione a processi involutivi che indeboliscono le strutture palpebrali ed i loro tendini. Meno frequentemente può essere spastico, causato da un’irritazione oculare, da un trauma chirurgico o dal blefarospasmo. Raramente è cicatriziale per contrazione della congiuntiva o per ispessimento ed incurvamento dello scheletro catilagineo della pelpebra a causa di malattie autoimmunitarie o traumatismi (ustioni, causticazioni, traumi lacero-contusi, ecc). Molto raramente è congenito.

Raccomandazioni preoperatorie generali

  • Restare digiuni (senza bere o mangiare) per le 6 ore precedenti l’ora prevista dall’intervento.
  • Qualora l’interessato segua una determinata terapia medica questa deve essere mantenuta anche nel giorno dell’intervento previo a parere del chirurgo. In particolare è importante concordare con il chirurgo l’uso di farmaci che fluidificano il sangue (anticoagulanti e antiaggregganti) in quanto, in genere, devono essere sospesi o modificati in relazione alle condizioni generali del soggetto ed alle necessità contingenti operatorie.
  • Non utilizzare rossetto per labbra o smalto sulle unghie o qulunque altra cosa che possa impedire la sorveglianza del naturale colorito corporeo durante l’intervento.
  • Evitare di applicare le lenti a contatto o truccare gli occhi.
  • Provvedere ad essere accompagnati da una persona valida e responsabile.
  • Si consiglia di avere a disposizione degli indumenti confortevoli.

La procedura chirurgica

L’intervento viene eseguito in un ambiente sterile (sala operatoria), normalmente in anestesia locale associata ad una sedoanalgesia (utilizzazione di farmaci per via generale che riducono il dolore e l’ansia) e solo in casi particolari in anestesia generale. L’intervento chirurgico h alo scopo di migliorare la funzionalità della palpebra.

Decorso post-operatorio

In genere viene applicato un bendaggio per uno o più giorni. È necessaria una terapia con colliri o pomate per circa 2 settimane.

Le suture vengono rimosse, se in materiale non riassorbibile, nei giorni successivi all’intervento, in genere tra il sesto e il dodicesimo giorno o anche più avanti, in funzione della cicatrizzazione e del tipo di intervento utilizzato.
Dopo l’intervento si manifestano normalmente degli effetti collaterali quali: arrossamento oculare, aumento della lacrimazione, fotofobia (fastidio alla luce), variabile offuscamento della visione, edemi (gonfiore), echimosi (lividi) e discromie (cambiamenti della colorazione dei tessuti cutanei). Tali effetti collaterali soprariportati persistono generalmente per pochi giorni, raramente per qualche settimana.

Raccomandazioni post-operatorie generali

  • È possibile bere e mangiare leggero dopo l’intervento.
  • Non è consigliabile guidare l’auto nelle prime 48-72 ore.
  • Non si devono fare sforzi fisici nei primi 10 giorni (attività sportiva o lavori pesanti).
  • Non è consigliabile l’uso di lenti a contatto per due settimane.

Complicazioni

  • Normalmente, l’intervento di correzione dell’entropion è considerato sicuro ma è possibile il verificarsi di alcune complicanze.
    • Ectropion della palpebra inferiore: l’eversione del bordo libero della palpebra inferiore può essere causato da una ipercorrezione dell’entropion. Spesso si risolve spontaneamente con la ripresa dell’attività muscolare, con un adeguato massaggio o con la rimozione anticipata delle eventuali suture evertenti; raramente è necessario un reintervento correttivo.
    • Ipocorrezione e recidiva: è possibile e può necessitare un ulteriore intervento chirurgico.
    • Ptosi della palpebra superiore nella correzione dell’entropion della palpebra superiore: è legata al gonfiore palpebrale e si risolve in genere con il riassorbimento dell’edema.
    • Sanguinamento: si può manifestare durante e più raramente dopo l’intervento anche con esami ematochimici (del sangue) normali e con tecniche chirurgiche adeguate. Molto raramente necessità della riapertura della ferita o di drenaggio.
    • Doplopia (visione doppia): è una complicanza rara che in genere si manifesta nell’immediato post-operatorio ed è dovuta nella maggior parte dei casi all’effetto anestetico sulla muscolatura oculare.
    • Deiscenza (apertura) della ferita per scarsa cicatrizzazione: è necessario riapporre le suture.
    • Chemosi congiuntivale (scollamento della membrana trasparente, la congiuntiva, che avvolge l’occhio per raccolta di liquido): in genere autorisolvente nel tempo.
    • Emorragia sottocongiuntivale (appare come una macchia rossa sulla sclera): si riassorbe spontaneamente in alcuni giorni.
    • Infezione: è rara dopo l’intervento in quanto è limitata dalla ricca vascolarizzazione dei tessuti palpebrali. È risolvibile in genere con una terapia antibiotica adeguata.
    • Perdita transitoria della sensibilità palpebrale per lesioni ai piccoli rami nervosi che veicolano la sensibilità cutanea: si risolve generalmente con una completa restituzione dell’integrità in 60-90 giorni.
    • Perdita di un certo numero di ciglia: spesso è transitoria e le ciglia ricrescono dopo qualche settimana, talvolta è permanente.
    • Secchezza oculare e sofferenza corneale: in alcuni casi si possono manifestare dopo un intervento, più frequentemente in soggetti già affetti da secchezza oculare. Tale problema è generalmente autorisolvibile ma necessita talvonta dell’uso, anche prolungato, di lubrificanti oculari (colliri di lacrime artificiali).
    • Cicatrici antiestetiche ed ipertrofiche: raramente.
    • Necrosi palpebrale: è una complicanza estremamente rara e comporta l’assottigliamento dello spessore palpebrale, l’irregolarità del margine e la perdita delle ciglia. Può richiedere, se il difetto è consistente, un intervento di ricostruzione.